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"Come oramai troppo spesso accade per ogni avvenimento nazionale, ricordo di date importanti, le ricorrenze non fanno e non hanno fatto ben sperare. Ogni avvenimento della storia viene imbalsamato: discorsi ufficiali, libri, articoli di giornali fanno a gara per essere politicamente retorici, retorici al massimo grado possibile. Insomma, un minestrone di sapori che si mescolano troppo. Difficile anche per chi insegna nelle scuole capirci qualcosa e fare capire agli studenti. Ne risulta una sorta di scelta da stadio che non serve alla comprensione reale delle cose. Il presente lavoro si vuole immettere su questa strada, della scientificità, nella sua umiltà di proposta analitica. Un'illusione forse (?) ma un tentativo credo utile per cercare di tracciare le coordinate dell'illusione collettiva di tantissimi giovani e meno giovani di allora di fronte a ciò che si sostanzierà poi: un'Italia piena di compromessi a perdere, di misteri irrisolti - basti rian-dare agli anni della "strategia della tensione", del terrorismo - per giungere all'insopportabile pesantezza dell'Italia di oggi, lontana anni luce da quella sperata dai partigiani, di diverso colore politico, di allora." (dalla presentazione)